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SAKE

SAKE

L’arcipelago giapponese si estende da nord a sud per circa 3.000 km e comprende una notevole varietà di paesaggi e climi. Per questo motivo gli stili di vita delle varie regioni risultano molto diversi fra loro nonostante un carattere nazionale ben definito e conosciuto in tutto il mondo.

Inoltre, le Alpi giapponesi, un’alta catena montuosa che supera i 3.000 m divide l’isola di Honshu – la maggiore dell’arcipelago giapponese – in due metà, quella che si affaccia sull’Oceano Pacifico e quella che si affaccia sul Mar del Giappone, fatto questo che nei secoli ha portato ad ulteriori differenziazioni culturali tra i due versanti.

I diversi microclimi di ciascuna area e i diversi elementi che ne compongo il paesaggio locale – pianure, montagne, linee di costa, ecc. – sono quindi responsabili delle numerose e complesse varianti locali della cucina, delle festività e delle arti.

Queste tradizioni e peculiarità locali si sono conservate relarivamente bene nei secoli e sono giunte fino a noi probababilmentea causa del fatto che l’influenza della religione e della politica sulle comunità, nella storia giapponese degli ultimi secoli è stata relativamente debole permettendo la trasmissione dei nuclei più antichi di tradizioni

E’ in questo contesto di antiche tradizioni che dal riso, ingrediente base dell’alimentazione Giapponese, grazie alle particolari tecniche adottate è nato il sakè, questa originale bevanda alcolica tipica della tradizione giapponese.

Il Giappone produce anche molte altre bevande alcoliche come lo Shochu e i liquori a base di frutta, ma il sakè rimane quello che meglio lo rappresenta nel mondo.

Il sakè non è chiaramente rimasto fermo, ma si è evoluto col tempo. Le differenze dell’acqua, del riso e dei metodi di lavorazione, insieme alla necessità di adeguare la bevanda ai gusti e alle tradizioni alimentari locali, sono all’orgine della grande varietà di marche oggi esistente.

Per trasmettere l’amore per il sakè alle future generazioni ed al resto del mondo, intendiamo non solo produrre sakè sempre migliore, ma anche continuare a raccontarne la storia.