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Mostra fotografica MACCHINE DA ASSEDIO

Mostra fotografica MACCHINE DA ASSEDIO

2019 Ottobre 17 – 2019 Novembre 17

Macchine da assedio
“L’attacco al castello, vedo nell’ombra della luna”
 
Nell’evocativo panorama della Toscana,
vedo il tempo che si svolge lento.
 
La mostra fotografica di Yoshie Nishikawa, una fotografa giapponese di fama internazionale ricca  di passione, talento ed esperienza.
Organizzazione: MOTO NO KAI
Collaborazione: Maserati Club of Japan
Patrocinio: Ambasciata d’Italia Tokyo

 

La mostra “Macchine da assedio – L’attacco al castello vedo, nell’ombra della luna” è stata ideata da Carlo
Lomaglio, presidente dell’associazione culturale italo-giapponese Motonokai e realizzata dalla fotografa
giapponese Yoshie Nishikawa.
Si tratta di dieci scatti la cui ideazione e realizzazione hanno occupato l’arco di tempo che va dal settembre
2017 al settembre 2019.
In pieno Rinascimento, mentre i grandi pittori affrescavano pareti di chiese e palazzi, mentre architetti
famosi costruivano residenze eleganti per le grandi famiglie, eserciti numerosi combattevano battaglie,
città grandi e piccole subivano la violenza degli assedi e dei saccheggi. Le foto qui presentate ritrovano i
luoghi di alcuni di questi scontri, i più nella zona della Toscana meridionale. In tale originale rivisitazione,
macchina e fortezza vengono ricollocati nella sfera di un nuovo codice in cui gli oggetti valgono come segni
alfabetici del linguaggio fotografico, forme di rappresentazione, volumi da cui la luce è catturata, modulata,
scandita.
Yoshie Nishikawa sviluppa, così, ancora una volta, il tema ombra – luce (kage-hikari) e quello della luna –
tempo (tsuki-toki), che hanno una parte molto importante nell’evoluzione del suo lavoro e nelle radici della
cultura giapponese. Attraverso il codice linguistico della fotografia, i due oggetti, apparentemente
incongruenti, la macchina e la fortezza, l’assediante e l’assediato, trovano una naturale composizione che non è, e non vuole essere, risoluzione armonica, ma drammatica rappresentazione del contrasto luce- ombra, spazio-tempo. Le foto intuiscono, contengono e unificano tale contrasto senza mai scioglierlo ed annullarlo, queste al contrario, ne celebrano l’incongruenza grazie alla quale, per un prodigio che può appartenere solo all’arte mentre Yoshie prosegue e reinterpreta la lezione del maestro giapponese Junichiro Tanizaki, la composizione evoca, allo stesso tempo, il presagio gotico, il contrasto scienza-macchina natura e, inaspettatamente, realizza la visionaria forma poetica di Lautrèamont: l’incontro di un ombrello e di una macchina da cucire.

Testo di Ermanno Pinzi