Nel panorama contemporaneo l’architettura giapponese ha assunto nel tempo un ruolo di primaria importanza. Lo stadio nel quale si trova attualmente è il risultato di una lunga evoluzione, che ha come momento fondante l’architettura tradizionale; se osservata al di là della mera forma esteriore, l’architettura contemporanea giapponese mantiene tuttora intatti gli antichi contenuti simbolici e spirituali.
In Giappone il concetto di bellezza in architettura contiene e fa suo l’idea di ‘asimmetria’, mentre nelle architetture tradizionali del mondo occidentale o islamico dove l’idea di ‘simmetria’ veniva ricercata in quanto presupposto chiarificatore e ordinatore. In questa ricerca dell’asimmetria in architettura si è sempre privilegiato l’uso di semplici forme esteriori, derivanti in buona parte dall’influente pensiero buddista circa la temporaneità e sostanziale inesistenza dei fenomeni responsabili del mondo della materialità; un rimando verso l’esperienza spirituale che potesse essere espressione della vera vita trascendentale e che tutto comprende. Per poter rivelare questa ‘vita’ in modo concreto, la forma doveva essere semplice e opportuna; forme troppo evidenti si sarebbero dovute evitare, perché avrebbero attirato troppo l’attenzione su loro stesse anziché sul contenuto intimo.
E’ poi l’idea di luogo e l’insieme delle sue caratteristiche specifiche sia in senso geografico che immaginifico e culturale ad essere il fondamentale generatore di fenomeni urbani.
Lo studio delle metropoli giapponesi è oggi di primaria importanza in quanto le loro modalità di crescita e trasformazione possono ben rappresentare quelle dell’intero Giappone, assimilabile sempre più ad un continuo e diffuso paesaggio urbano, continuando purtuttavia a mantenere i suoi caratteri locali.
L’assenza di una pianificazione unitaria in senso urbanistico fa sì che nessun edificio o struttura costituente la città sia davvero legato alle caratteristiche dello specifico sito quanto invece alla città in se stessa e alle sue regole aggregative. Le architetture più recenti accettano questa idea di caos urbano fornendo un’immagine esteriore ed estetica ad una metropoli fatta di spazi e non di forme. In questo paesaggio di pura ‘transizione’, in cui lo spazio è definito dalla variabile tempo, l’architettura viene costruita per essere ciclicamente sostituita come avviene naturalmente per gli alberi nella foresta.
L’architettura come edificio, progettazione e usi e la città con le sue regole di crescita e trasformazione saranno oggetto di studio e ricerca nell’ambito dell’Associazione promuovendo attraverso lezioni, mostre, conferenze e workshop, i risultati di tali ricerche.