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Cinema

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Le tradizioni cinematografiche giapponese e italiana, a partire soprattutto dal secondo dopoguerra, hanno affrontato temi ed esplorato generi spesso oggetto di interessanti comparazioni tra i due paesi e tali da evidenziare in alcuni casi, stante la naturale distanza tra i rispettivi universi di riferimento, una somiglianza di sguardi e una comunanza d’intenti nell’illustrazione di vicende e nella raffigurazione di personaggi.

Si pensi, ad esempio, alla forte impronta realista che caratterizza tanto la filmografia di uno dei maestri del cinema giapponese, Yasujirō Ozu (in particolare le pellicole realizzate nel suo ultimo ventennio di attività, 1941-1962), quanto le opere dei registi più rappresentativi del neorealismo italiano (Rossellini, De Sica, De Santis, Germi, Zampa).

Un altro fenomeno di rilievo nella cinematografia del Sol Levante tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta è rappresentato dal “nuovo cinema giapponese” (Nagisa Oshima e Kiju Yoshida, tra gli autori di maggior rilievo), che fa da pendant al contemporaneo movimento della nouvelle vague europea, all’interno del quale troviamo uno dei nostri massimi registi, Michelangelo Antonioni.

Tra le varie iniziative che l’associazione Moto no kai si propone di organizzare, sono compresi, dunque, alcuni cicli di proiezioni, ciascuno dei quali prevede l’abbinamento di un film giapponese e uno italiano, entrambi imperniati su un medesimo tema (le relazioni familiari, il rapporto con la natura, la cultura del cibo solo per limitarci ad alcuni esempi) al fine di porre nel giusto risalto le analogie e le differenze di stili e approcci narrativi presenti nelle opere selezionate.

La programmazione è ancora tutta da definire, ma il luogo in cui i film verranno proiettati sarà la sede medesima dell’associazione nella cittadina di Sarteano in Toscana.